Agricoltura compatibile e intelligente.
Per noi la sostenibilità è diventata etica. Vuol dire che non c’è altro modo di fare vino. Ci abbiamo messo anni per arrivare ad un’agricoltura tanto naturale. Collaborando con i ricercatori di diverse Università, facendo nostre le esperienze di altri. Abbiamo capito, voluto e conquistato ogni piccolo passo, diventando green prima di tutto nel modo di pensare.
Coltiviamo la vigna e produciamo vino nel modo più naturale possibile. Le nostre scelte seguono un percorso unico di crescita da più di 36 anni, nel rispetto attento della terra.
Da più di vent’anni usiamo compost aziendale, letame maturo e controllato, o in alternativa concimi certificati Bio. Non diserbiamo, ma spesso zappiamo a mano. Abbiamo una variabilità di territorio che ci obbliga a strategie mirate luogo per luogo, e in tutte abbiamo attivato una politica di difesa molto restrittiva per quanto riguarda l’uso dei prodotti.
La vendemmia è tutta manuale, così come la cernita e la selezione degli acini. Per avere la situazione ottimale in cantina che ci permette di trasformare al meglio, a “zero” interventi, controllando attentamente lo svolgersi dei processi.
Da anni abbiamo abbattuto l’uso della SO2 al di sotto del 50% dei limiti legali e già raggiunto il livello di impatto ambientale fissato dall’Europa per il 2030.
Abbiamo ottenuto la certificazione ambientale Biodiversity Friend, un nuovo passo avanti nella tutela della biodiversità del nostro territorio. Attesta il nostro impegno nel migliorare le performance ambientali dell’agrosistema.
Con pratiche agronomiche a basso impatto,
con la diffusione di siepi e boschi per favorire l’impollinazione, ponendo attenzione alla qualità di aria e acqua, e garantendo suoli biologicamente attivi.
Dimostra la nostra volontà di trasformare la terra coltivata in uno scrigno custode della biodiversità.
Un impegno, il nostro, certificato nel 2011 anche dal premio “Bandiera Verde Agricoltura” conferito da CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) assegnato a livello nazionale a regioni, province, comuni, comunità montane, parchi e -come in questo caso- a aziende agricole particolarmente attive nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio anche a fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini.